Dopo una lunga estate, fortunatamente diversificata, tra la frescura della montagna abruzzese e il mare cilentano, un ultimo soggiorno - già programmato da tempo - sia pur nell’incantevole *****ola sorrentina, presso il Grand Hotel Aminta, sul finire del mese di agosto, sembrava davvero rinunciabile (se non altro per la seccatura di dover organizzare un altro spostamento, con il carico inevitabilmente connesso alle esigenze delle mie bambine, rispettivamente, di quasi quattro anni e di appena sei mesi). Posso dire, però, che si è rivelata la parentesi più significativa dell’intera “vacanza”, nel suo senso letterale di “vuoto” (l’otium contrapposto al negotium) colmato di benessere ( e a scrivere è un indomito iperattivo, sempre alla ricerca di attività ed esperienze stimolanti). L’hotel cura, nei minimi particolari, il senso del bello. Gli arredi, anche delle aree comuni, sono scelti per la loro capacità di esprimere, inconfondibilmente, la gioiosa semplicità colorata di questa splendida terra. I divani colorati in tinte pastello, nelle sale relax, sovrastate da un portico in arcate bianche e impreziosite da piante in copri-vasi in vimini, invitano a concedersi la lettura di qualcuno dei tanti libri (arte, storia, narrativa, filosofia, sociologia) che, alla rinfusa, giacciono sugli scaffali delle bianche scaffalature o sui pianoforti steinway, quasi a ricordare, alle nostre menti, completamente assuefatte alla compressione dell’affannata corsa dentro al quotidiano, che ci sarebbe tanto ancora da scoprire, attraverso la narrazione. Non importa che si legga una pagina, l’introduzione o soltanto il titolo: è già la possibilità di ricevere quell’invito a generare il benessere di tornare, per un momento, ad assentarsi dal quotidiano, come in una vecchia libreria, e a concedere uno spazio al proprio bisogno di fantasia e pacatezza, nel rallegrante colore azzurro dei grandi pumi pugliesi collocati sui marmi chiari o sui tavolini. Un costante alternarsi tra la freschezza dei colori chiari ed il calore del legno a comporre i gradini della scalinata che conduce alla grande sala vetrata destinata ai pasti. Lo stile richiama concetti che concorrono, tutti, a riprodurre le raccolte ed intime a**osfere familiari, sovrapponendo le linee delle belle case della *****ola (ricche di colori e maioliche che rappresentano i frutti mediterranei e i colori del mare e dei coralli) a quelle della baita, con grandi finestroni in cornici di legno. Il banco dei due bar (interno ed esterno) in una amabile sovrapposizione del legno bianco, sullo sfondo dei vivaci colori di decine di bottiglie che si offrono alla vista del cliente, rievoca la sognante cornice entusiastica delle pagine del Grande Gatsby, con un continuo (e mai disturbante) sottofondo musicale, calibrato sulle sensazioni e gli umori scanditi dai diversi momenti della giornata. I quadri di Carmelina di Capri, con la loro riconoscibile allegra tinta, nei colori e nei tratti dello stile naif, producono ulteriore
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